eCommerce

I negozi e le piccole attività hanno subito un duro contraccolpo dalla crisi pandemica. In questo anno e mezzo di aperture parziali si stima che un imprenditore su cinque sia costretto a chiudere i battenti se le condizioni non miglioreranno nei prossimi sei mesi.

La ripresa di queste piccole realtà fatica, soprattutto per quegli esercizi che hanno dovuto subire i fermi derivanti dai vari DPCM.

Non è tutto così negativo per fortuna. L’eCommerce nell’ultimo anno, si è rivelato un’ àncora di salvezza per le piccole imprese e per i negozi.

eCommerce: l’àncora di salvezza

Lo shopping online ha aiutato tantissime piccole attività non solo a sopravvivere, ma anche a distinguersi per prosperare, basti pensare che nel 2020 l’eCommerce ha avuto un incremento del 33,6%.

C’è da dire che prima della pandemia molte piccole imprese e negozi non avevano una presenza online molto radicata. Alcuni imprenditori ed esercenti ignoravano del tutto i benefici che l’online poteva portare alle loro attività: visite e vendite dipendevano solamente dagli accessi al negozio fisico.

Questo modo di pensare è cambiato drasticamente causa Covid-19, dove esercizi e punti vendita sono stati costretti a chiudere temporaneamente per via delle ordinanze restrittive per contenere il contagio.

Tuttavia, anche se oggi siamo in zona bianca (fino a quando non si sa), il comportamento dei consumatori è cambiato, forse per sempre; il che significa che l’eCommerce è qui per consolidarsi come un canale essenziale per il successo di negozi e piccole attività.

Abbiamo capito che l’eCommerce consente ai negozi e alle piccole realtà produttive di rimanere vicine a quel cliente che si è ormai abituato alle comodità dello shopping online o che resta ancora scettico o timoroso nel tornare a frequentare spazi pubblici affollati.

Aggiungo che il commercio elettronico consente di espandere il proprio bacino di utenza oltre il solito “raggio di azione” e di poter competere su tutto il territorio nazionale.

Esercenti e difficoltà con l’eCommerce

Gli esercenti e imprenditori possono avere poca dimestichezza col digitale, non è certo facile passare repentinamente alla vendita online, infatti in questo momento è la grande distribuzione ad aver raccolto la maggior parte dei profitti dallo shopping online nel 2020.

Nei soli Stati Uniti lo scorso anno la grande distribuzione ha costituito il 68% di tutte le vendite tramite eCommerce.

A mio avviso per avere una salienza online, ossia per farsi scegliere, bisognerà che negozi e piccole imprese tendano verso un marketing ominicanale, dove i social avranno sempre più influenza.

Questi cambiamenti tecnologici, sociali e legislativi, fanno si che la presenza social di queste attività non può essere fatta in modo amatoriale, nei ritagli di tempo al fine di ottenere qualche like o commento estemporaneo di amici o parenti, ma la questione va approntata in modo professionale.

Per questo molti negozi e piccole attività hanno già iniziato a vendere i propri prodotti e servizi online.

Fortunatamente, è diventato molto più facile per queste realtà avviare o aggiornare i propri siti Web. Le piattaforme di eCommerce basate sul cloud e i marketplace come eBay rendono semplice e veloce la creazione di un negozio online.

La mia opinione

Credo fortemente che il successo degli shop online richieda di più della semplice creazione di un sito web.

Ritengo che un eCommerce di proprietà sia ancora da preferire ad un Saas, soprattutto per una questione di distintività.

Questi servizi in cloud possono risultare facili da realizzare anche per un non addetto ai lavori, ma sono piattaforme estere, con servizio assistenza in lingua straniera, spesso nessun riferente parlante italiano potrà risolvere i nostri problemi, se qualcosa dovesse andare storto.

Altro punto è il branding (qui un mio articolo a riguardo): se non ci conosce nessuno al di fuori dalla nostra città sarà molto difficile che il nostro eCommerce possa ricevere visite e ordini consistenti.

Magari affacciarsi con “prodotti civetta” su qualche marketplace tipo Etsy potrebbe essere una soluzione da testare.

La temperatura del pubblico

La suddivisione del pubblico in freddotiepidocaldo.

Spesso si ipotizza che eCommerce sia sinonimo di vendite automatiche ripetute nel tempo. Purtroppo è così solo in pochissimi casi. Già in fase di progettazione bisogna capire con quali strategie andremo ad intercettare il nostro pubblico.

Il pubblico freddo è quello che non ci conosce e al momento non ha nessun bisogno dei nostri prodotti/ servizi.

Pubblico Tiepido sono quegli utenti che hanno un bisogno, spesso non urgente, e si stanno informando sull’eventuale acquisto.

Il pubblico Caldo infine, sono persone che hanno un bisogno urgente e vogliono acquistare i nostri prodotti subito.

Per ogni tipologia di pubblico bisognerà usare gli strumenti appropriati, piattaforme giuste, una comunicazione adeguata, questo per evitare sprechi di budget che sopratutto nelle piccole attività  sono già ridotti in partenza.

Conclusioni

Affiancare uno shop online a quello fisico può risultare una scelta azzeccata soprattutto per i negozi.

Ormai le persone hanno capito che possono acquistare anche da casa, a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Ritengo che il negozio fisico non morirà, ma non sarà più sufficiente per prosperare sul mercato. Senza una valida presenza sul web si potrà puntare solamente alla mera sopravvivenza.

Aumentare il traffico sul proprio sito con dei prodotti civetta collocati sui vari marketplace (che in realtà stanno assumendo una rilevanza da motore di ricerca vero e proprio) è per me una delle migliori strategie per aiutare le piccole attività e i negozi a superare i notevoli cambiamenti che stiamo vivendo in questo periodo storico.

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Articolo da cui ho preso ispirazione